Le viti, i dadi, i bulloni, le rondelle e gli elementi di fissaggio in polimeri amagnetici sono costituiti da polimeri a bassa suscettibilità magnetica. Vengono utilizzati in una serie di applicazioni in cui i campi magnetici sono un problema, come nel settore medico, militare e aerospaziale, o in ambienti in cui i materiali magnetici non sono desiderati.
Esiste una varietà di polimeri non magnetici che possono essere utilizzati per produrre viti, dadi, bulloni, rondelle e dispositivi di fissaggio, tra cui il polietilene, il polipropilene e il politetrafluoroetilene (PTFE). Questi polimeri sono noti per la loro bassa suscettibilità magnetica, che li rende adatti all'uso in applicazioni in cui i campi magnetici sono un problema.
Le viti, i dadi, i bulloni, le rondelle e gli elementi di fissaggio in polimero non magnetico possono essere utilizzati in una serie di applicazioni in cui i campi magnetici sono un problema, ad esempio nella costruzione di apparecchiature mediche o nell'assemblaggio di componenti elettronici. Possono essere utilizzati anche nella produzione di materiali non magnetici o nell'installazione di impianti elettrici.
Gli elementi di fissaggio in polimeri amagnetici sono spesso scelti per la loro bassa suscettibilità magnetica, oltre che per altre proprietà vantaggiose, come la resistenza alla corrosione e le buone proprietà meccaniche. Possono contribuire a migliorare la sicurezza e l'affidabilità dei sistemi medici ed elettronici e a prevenire le interferenze dei campi magnetici.
Oltre che nell'industria medica, militare e aerospaziale, i dispositivi di fissaggio in polimeri non magnetici possono essere utilizzati anche in altre applicazioni in cui i campi magnetici sono un problema, come ad esempio nella costruzione di macchine per la risonanza magnetica (MRI) o nel funzionamento di apparecchiature militari. Possono essere utilizzati anche in ambienti in cui i materiali magnetici non sono desiderati, come nell'assemblaggio di strumenti scientifici o nel trasporto di materiali sensibili.